La sua opera fa ampiamente riferimento a Don Juan, personaggio che sembra essere don Juan Matus, un indiano yaqui incontrato dall’allora antropologo Castaneda nel 1961. Don Juan diventa il maestro di Castaneda e lo inizia alle pratiche sciamaniche. La sua figura è presente in tutti i libri di Castaneda.
Il tirocinio di Carlos Castaneda con don Juan dura 13 anni, nel corso dei quali lo sciamano fa ampio ricorso alla droga per far sperimentare allo scrittore stati alterati di coscienza. Secondo lo stesso Castaneda, prima di incontrare lo sciamano è prigioniero dell’educazione ricevuta, ma le droghe lo aiutano a liberarsi dei pregiudizi e a diventare “fluido”: condizione essenziale per entrare nel mondo di don Juan e raggiungere la libertà tramite la consapevolezza dell’essere, scopo ultimo della vita terrena.
Gli sciamani come don Juan sono essenzialmente pratici. Per loro esiste solo un universo predatorio in cui intelligenza o consapevolezza sono il prodotto di sfide di vita o di morte. Egli si considerava un navigatore dell’infinito e diceva che per navigare nell’ignoto, come fa uno sciamano, si ha bisogno di pragmatismo illimitato, sconfinata sobrietà e fegato d’acciaio.
Attraverso i libri di Carlos Castaneda, si può sintetizzare il pensiero dello scrittore come un percorso lungo le strade che “hanno un cuore”. Se una strada (ovviamente metaforica) ha un cuore, è una strada giusta, altrimenti è una strada inutile (“Gli insegnamenti di Don Juan”).
Nel cammino è importante non distrarsi (rifiuto dell’autoindulgenza). Le mete da raggiungere, che diventano ostacoli, sono quattro:
- paura
- lucidità
- potere
- vecchiaia
Nella vita è necessario raggiungere la consapevolezza di disporre di poteri che, sviluppati, permettono di arrivare alla “padronanza dell’intento”. La padronanza è il “movimento controllato” del punto di unione, il centro energetico della sfera luminosa di energia dell’uomo in cui si mette insieme la nostra percezione, che risulta il responsabile della nostra percezione sensoriale.
Ogni sensazione, sentimento o azione dell’individuo è determinata dalla posizione del punto di unione. Il suo movimento consapevole permette una percezione differente e l’ingresso in mondi diversi dal nostro.
Mentre i piccoli movimenti comportano cambiamenti percettivi altrettanto piccoli, i grandi cambiamenti sono quelli a cui tende il guerriero, in quanto comportano cambiamenti sostanziali.
Il guerriero è colui che “osa con misura”: fa cose, forse non pericolose, ma che agli occhi degli altri e anche ai propri appaiono folli (e infatti Carlos Castaneda parla di “follia controllata”), avendo come obiettivo finale l’amore.
I libri sono (in ordine di lettura consigliata):
1) Viaggio a Ixtlan 1972 (1973)
2) L’Isola del Tonal 1974 (1975)
3) Il Secondo Anello del Potere 1977 (1978)
4) Il Dono dell’Aquila 1981 (1983)
5) Il Fuoco dal Profondo 1984 (1985)
6) Il Potere del Silenzio 1987 (1988)
7) L’Arte di Sognare 1993 (1993)
8) Tensegrità 1997 (1997)
9) Il Lato Attivo dell’Infinito 1997 (1998)
10) A Scuola dallo Stregone 1968 (1970)
11) Una Realtà Separata 1971 (1972)
In pratica i primi due libri è meglio leggerli alla fine degli altri.
Infine quest’ultimo libro non vale la pena leggerlo, non l’ha neanche scritto lui:
– La Ruota del Tempo 1998 (1999).
(Questo articolo è stato scritto in onore di Elio Lupo (28/12/1957 – 05/12/2018), maestro di arti marziali, amico e fratello spirituale).
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