A Los Angeles, oggi, al tredicesimo piano di un grattacielo dove ha sede la loro società, l’anziano Hannon Fuller e il suo assistente Douglas hanno progettato una nuova frontiera della realtà virtuale: lavorando sui microchip dei computer, hanno ricostruito una porta attraverso la quale si accede alla Los Angeles del 1937. I due cominciano così a vivere una vita divisa tra passato e presente. All’improvviso Fuller viene ritrovato ucciso, e tutti gli indizi sembrano convergere su Douglas. Ma la situazione è complicata dal fatto che non si capisce in quale delle due ‘realtà’ sia avvenuto l’omicidio. Il sistema virtuale allora comincia a sgretolarsi. Jane, la figlia di Fuller, vuole saperne di più e scopre che è stato Douglas, ma quello ‘non reale’, ad uccidere il padre. Ma anche Jane ha una doppia personalità: si chiama Natascha Molinaro, e suo marito è l’utente del computer che ha dato a Douglas l’imput di uccidere Fuller. E’ ora il 21 giugno 2024. Jane porta Douglas sul terrazzo di casa. Lui chiede: “Dove mi trovo?” Lei saluta il padre sulla spiaggia e gli risponde: “Quante cose ti devo raccontare”.
[Video] Il Tredicesimo piano
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Sono il dottor Gulisano Germano, studio, pratico e indago nell'esoterismo da oltre 30 anni.
Da quando ero bambino sono stato coinvolto in fenomeni paranormali che mi hanno incuriosito a scoprire di più.
Nei miei studi ho approfondito varie religioni, visitato vari luoghi di potere e apparizioni e ho messo in pratica anche tradizioni tolteche sciamane.
Per un errore di quando ero piccolo avevo chiuso i contatti col paranormale soffermandomi solo allo studio, senza pratiche, poiché ero stato ingannato dalle ombre e mi hanno attaccato. Poi un giorno sono riuscito a trovare la "chiave" per liberami delle ombre e riprendermi la mia vita.
Da qual momento sono stato chiamato dal mio spirito guida. Ho iniziato con lui un primo contatto tramite metafonia, per avere informazioni dirette senza influenze mentali e culturali.
Ho scelto di aiutare chiunque avesse bisogno di ritrovare la luce e la pace.
L'ho voluto in libero arbitrio e mi trovo adesso in questa "missione".
La luce è di tutti, quindi non importa quale filosofia religiosa tu segua, non sono qui per convertire, ma per aiutare e rafforzare il tuo cammino, che tu hai scelto.
Non è la fine, ma la mia "partenza".
Di imparare non si finisce mai, ma sarò disponibile a condividere le mie esperienze e quello che continuo ad imparare per servire la luce.
Ho scelto la luce, servo la luce, in libero arbitrio.
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